La mostra “Woodstock 50: THE REVOLUTION. Fotografie di Baron Wolman” ripercorre, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, quello che è stato senza dubbio il festival musicale più importate della storia del Rock: 500.000 persone provenienti da ogni parte del globo si accamparono vicino alla piccola città rurale di Woodstock, per una tre giorni all’insegna della musica e della pace, come recitava il famoso claim dell’evento.

Sul palco si alternarono tutti i più grandi nomi della scena musicale dell’epoca: Jimi Hendrix, gli Who, Joan Baez, Janis Joplin, Carlos Santana, Joe Cocker, Graham Nash, Neil Young e molti altri. A testimoniare questi tre giorni c’era Baron Wolman, già caporedattore per la rivista Rolling Stones, che con la sua macchina fotografica ritrae una delle più grandi rivoluzioni nella storia della cultura popolare. Ma Wolman non si limita ad immortalare gli artisti sul palco o nel backstage, e rivolge l’obbiettivo verso il pubblico, documentando l’acme della stagione dell’amore. Le fotografie di Wolman ci restituisco in maniera vivida l’atmosfera del festival: le strade sterrate invase dalle persone che risalivano le colline per assistere al concerto; le macchine abbandonate lungo il percorso ed usate come giacigli; le baracche e le tende improvvisate circondate dalle mucche provenienti dai vicini pascoli; le migliaia di corpi aggrovigliati l’uno sull’altro.


Accanto a “Woodstock 50: THE REVOLUTION. Fotografie di Baron Wolman” si svolgerà anche la mostra “Hendrix by Donald Silverstein” che celebrerà il chitarrista all’apice della sua carriera. Simbolo della musica psichedelica degli anni ’60, nonché ultimo performer a salire su palco di Woodstock, Hendrix venne immortalato nel 1967 a Londra dal grande fotografo americano Donald Silverstein. Le foto in studio mostrano un Jimi Hendrix già consapevole del suo ruolo fondamentale nella storia della cultura pop: Hendrix stava infatti stravolgendo il modo di suonare la chitarra elettrica, diventando il massimo esponente del rock psichedelico e contribuendo al passaggio di insegne tra Londra e San Francisco, città che diventerà la nuova capitale della musica e delle tendenze giovanili.