“BARRY FEINSTEIN. A Retrospective” ripercorre la lunga carriera del fotografo americano, che nell’arco di sessant’anni ritrasse i grandi nomi della Hollywood degli anni ’50 e i più iconici musicisti rock e pop degli anni ’60 e ’70. I 45 scatti in esposizione sono dedicati ai principali protagonisti della cultura cinematografica e musicale americana di quegli anni.

Barry Feinstein nasce a Philadelphia nel 1931. Approda alla fotografia diventando prima assistente di Ike Vern, fotografo di “LIFE”, e in seguito lavorando come assistente di camera per la Louis Kellman Productions. Dal 1957 al 1960 si dedica alla cinematografia: viene assunto come stagista di produzione dalla Columbia Pictures e lavora su importanti set come “L’ultimo urrà” di John Ford, “Operazione Mad Ball” con Jack Lemmon e Ernie Kovacs, e “Pal Joey” con Frank Sinatra, Rita Hayworth e Kim Novak. Dal 1960 torna negli Stati Uniti dove inizia la carriera come fotografo freelance, ritraendo personalità come Marlene Dietrich, Elizabeth Taylor, Frank Sinatra, Steve McQueen, Marilyn Monroe e Clark Gable e musicisti del calibro di Eric Clapton, George Harrison, Janis Joplin, B.B King, Aretha Franklin, Barbra Streisand. In questo periodo inizia una costante attività di reportage e viene chiamato da Cornell Capa, fratello di Robert, per collaborare con la famosa agenzia Magnum Photos. Nel 1966 segue la tournée europea del maggior cantore di quegli anni febbrili: Bob Dylan, di cui diventa il fotografo ufficiale per undici anni. 

Nel corso della sua carriera Feinstein ha realizzato oltre 500 leggendarie copertine di album tra cui “Pearl” di Janis Joplin, “The Times They Are a-Changin’” di Bob Dylan, “All Things Must Pass” di George Harrison e “Beggars Banquet” dei The Rolling Stones. Ha inoltre documentato il leggendario Monterey Pop Festival del 1967 e fotografato il Concert for Bangladesh al Madison Square Garden nel 1971. Scomparso nel 2011 nella sua casa di Woodstock, Feinstein ci ha tramandato uno straordinario archivio fotografico, pronto oggi a riemergere all’attenzione del grande pubblico per la sua importanza culturale, storica e sociale.