La mostra “Chernobyl: l’ombra lunga. Fotografie di Gerd Ludwig” è una personale del fotografo Gerd Ludwig. Dopo aver studiato con il maestro della fotografia tedesca Otto Steinert, Ludwig inizia la sua collaborazione professionale con i più importanti magazine tedeschi e americani. Nel 1990 firma un contratto con il National Geographic per un progetto sui cambiamenti sociali e i problemi ambientali dell’Ex Unione Sovietica. Per 10 anni fotografa e testimonia la dissoluzione dell’URSS: tra i vari siti visitati, nel 1993 si reca a Chernobyl, luogo simbolo della fine del Comunismo Sovietico, la cui catastrofe viene considerata pietra miliare del fotogiornalismo di fine millennio. Nel 2005, durante il suo secondo viaggio, sarà il primo fotografo occidentale a scendere nei meandri della centrale, fino al reattore 4 ancora contaminato.

Il disastro di Chernobyl avvenne il 26 aprile 1986 presso la centrale nucleare V.I. Lenin. Fu il peggior disastro nucleare della storia, con ripercussioni non solo in Unione Sovietica ma anche in Europa Occidentale. Le radiazioni, grazie ai venti favorevoli, raggiunsero la Scandinavia e gran parte degli stati europei, gettando nel panico la popolazione. Le cause della tragedia sono da attribuire alla cattiva progettazione della centrale e all’errore umano: durante un test di sicurezza, infatti, il personale della centrale commise numerosi errori che portarono all’esplosione del reattore numero 4.

Dopo la prima visita, Gerd Ludwig si è recato a Chernobyl anche nel 2011 e 2014 per completare il suo lavoro e testimoniare, con la sua macchina fotografica, non solo lo stato della centrale, ma anche la vita della gente, l’ambiente circostante nonché l’attrazione esercitata da Chernobyl sui cosiddetti disaster tourists, ovvero i turisti attratti dai luoghi dei disastri. Quello di Gerd Ludwig è un occhio poetico che ci permette di cogliere in un’unica immagine diversi elementi: la fragilità della vita umana, dell’ambiente in cui viviamo e allo stesso tempo la necessità dell’approvvigionamento energetico sempre più impellente nel mondo contemporaneo. Tutto questo mentre la natura attorno alla centrale si sta ripopolando di animali di ogni specie.