“Andy Warhol SUPER POP” è la mostra evento che offre uno sguardo intimo su uno degli artisti simbolo del XX secolo. Dopo un primo tuffo nell’atmosfera degli anni ‘50/60, il visitatore conosce la storia di Warhol, da grafico pubblicitario ad artista di successo, attraverso alcune delle sue opere più iconiche, come Marylin Monroe, Self Portrait, Cow e Campbell’s Soup.

Nel percorso in mostra si alternano gli acetati e le lastre serigrafiche da cui prendevano vita le sue stampe e gli scatti del fotografo statunitense Fred W. McDarrah che ha immortalato l’artista per oltre trent’anni svelandone da una parte il lato più intimo ed umano e dall’altra mettendo in luce le sue molte e diverse pratiche artistiche. Warhol viene quindi ritratto all’apice della sua carriera circondato dalle scatole di Brillo durante l’inaugurazione di una sua mostra personale, o mentre gira una delle sue pellicole sperimentali, o ancora, molti anni più tardi, intento in una delle sue attività preferite: una telefonata. Una delle opere più iconiche di Warhol sono sicuramente le Silver Clouds, la cui replica sarà presente nel percorso espositivo. Un’installazione composta da palloncini che fluttuano a mezz’aria e circondano il visitatore, creata per la prima volta nel 1966 alla Leo Castelli Gallery, dove McDarrah ha documentato il processo di allestimento.

Non mancherà l’Andy comunicatore, istrionico in compagnia, nei migliori locali di tendenza d’America, oltre che assoluto padrone di casa de la Factory, creatore non solo di arte ma anche di personaggi: fu lui infatti a lanciare i Velvet Underground, o le sue tante “Superstar”, da Edie Sedgwick a Candy Darling.La Factory è la “fabbrica” dove Warhol produceva la maggior parte del suo lavoro, ma anche il suo quartier generale, il luogo di ritrovo e condivisione dove tutti i suoi amici si riunivano per condividere fantasie, passioni ed idee, tra trasgressive feste all’avanguardia. E’ lo spazio dove la Pop Art è uno stile di vita e alla base c’è l’accettazione di qualsiasi comportamento, senza giudizio. Tra attori, drag queen, personaggi mondani e liberi pensatori, alla corte di Warhol passano anche artisti come Lou Reed, Bob Dylan, Truman Capote e Mick Jagger.