La mostra “Sguardi di Novecento: Giacomelli e il suo tempo” riunisce i grandi maestri della fotografia del Novecento – Robert Doisneau, Gianni Berengo Gardin, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, Kikuji Kawada, Jacques Henri Lartigue, Herbert List, Nino Migliori, Paolo Monti, Leo Matiz, Ara Güler – in dialogo con il fotografo senigalliese Mario Giacomelli. Uno scorcio potente e allo stesso tempo una ricognizione, seppur parziale, del mondo della fotografia all’interno del quale Giacomelli ha operato, composta senza la volontà di sottendere influenze, prestiti diretti o indiretti, ma con l’obiettivo di giustapporre e contrapporre le sue opere con quelle dei fotografi a lui contemporanei.

L’esposizione prende spunto da “The Photographer’s Eye”, la grande mostra curata da John Szarkowski – direttore del Dipartimento di Fotografia del MoMA di New York dal 1962 al 1991 – allestita proprio nel museo stesso nel 1964. Quello fu il primo riconoscimento internazionale di Giacomelli, che fu esposto insieme ad autori internazionali come Richard Avedon, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Walker Evans e molti altri.

La mostra vuole essere quindi una selezione dei fotografi che possono essere messi in dialogo con il lavoro di Giacomelli: Nino Migliori, vicino al Gruppo Misa nei primi anni di carriera, Paolo Monti, fondatore del gruppo La Gondola, colui che  premiò Giacomelli denominandolo “l’Uomo nuovo della fotografia”, e Gianni Berengo Gardin, amico di Giacomelli e spesso accostato per il lirismo dei suoi scatti a Henri Cartier-Bresson, pioniere del fotogiornalismo e fondatore della celebre agenzia Magnum. Tra i francesi in mostra troviamo Robert Doisneau, antesignano della street photography, Brassaï, soprannominato “l’occhio di Parigi” per il suo amore nei confronti della città, e Jacques Henri Lartigue. Altri autori in mostra sono il tedesco Herbert List, Ara Güler, fotoreporter che per 60 anni ha ritratto le metamorfosi di Istanbul, Kikuji Kawada, uno dei principali fotografi giapponesi che ha sempre indagato la connessione tra immagine astratta e realtà e il colombiano Leo Matiz artista eclettico celebre i suoi scatti di Frida Kahlo.