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All'inizio degli anni '70 si recò in Irlanda del Nord per fotografare gli scontri allora in atto per un reportage commissionatogli dal New York Times Magazine. Contemporaneamente, in questi anni, amplia i suoi interessi e si dedica alla fotografia di scena, lavorando sui set di settantacinque film tra cui ventisette pellicole di Woody Allen, che hanno portato al tanto acclamato libro fotografico Woody Allen At Work: The Photographs of Brian Hamill (Harry N. Abrams, 1995).
Il lavoro di Hamill è apparso anche in numerosi pubblicazioni e in molte mostre collettive e personali in città come New York City, Los Angeles, Toronto, Santa Fe e Austin con le sue iconiche immagini ritraenti: John Lennon, Muhammad Ali, Mick Jagger, Tina Turner, Robert DeNiro nel film "Raging Bull" e tutti i seti di Woody Allen da “Manhattan” e “Annie Hall”. Con oltre cinquant’anni come fotografo, Hamill ha accumulato una collezione di storie incredibilmente variegata che accompagnano le sue numerose fotografie. Hamill, che si definisce un «devoto e fieramente fedele newyorkese», vive ancora a New York City.
Dopo essersi diplomato, Lavine si è trasferito nel nord-ovest del Pacifico e per frequentare l'Evergreen State College di Olympia, nello Stato di Washington, dove si laura nel 1985 per poi trasferirsi a New York, per frequentare la Parsons School of Design, dove riceve un B.F.A.
Mentre si trovava nello stato di Washington, Lavine divenne uno dei fotografi della nascente scena musicale Grunge. Il suo stile pop e patinato fa sì che presto gli vengano commissionati servizi per le copertine di album. Lavine stringe subito amicizia con molti dei membri delle band della scena Grunge e su tutti con Kurt Cobain e i Nirvana, cosa che gli ha garantito un accesso privilegiato per creare una registrazione visiva del gruppo accompagnandolo in studio in tutti i diversi momenti della sua storia, fino a pochi giorni di distanza dalla scomparsa di Cobain stesso.
Dopo la parabola dei Nirvana la carriera di Lavine però prosegue con grande successo nell'ambiente musicale del Hip Pop. Una delle foto più famose di Lavine è la copertina dell'album "Life After Death" di The Notorious B.I.G., che è stata pubblicata quindici giorni dopo l'omicidio del rapper e lo rappresenta davanti ad un carro funebre, macabro presagio dei futuri avvenimenti.
Dal 1988 Lavine fotografa artisti nel mondo della musica e dell'intrattenimento, produzioni cinematografiche e televisive, ma anche politici e sportivi oltre che la vita quotidiana degli Stati Uniti. Il suo stile caratterizzato dall'uso di audaci colori saturi, da quello dinamico ed estremo dell'illuminazione e la sua consapevolezza della composizione grafica, lo hanno reso un fotografo tra i più ricercati, e la sua carriera è ricca di premi.
Dai lavori per Disc and Music Echo, Sound e successivamente per Smash Hits e Q magazine, fino al tour del 1973 con i Rolling Stones - che porterà ad una relazione trentennale con la band - Putland ha realizzato numerosissimi servizi fotografici per importanti etichette discografiche tra cui CBS, Warner, Elektra, Polydor, Columbia Records ed EMI. Putland diviene infatti uno dei fotografi più richiesti dalle più importanti case discografiche, ed artisti, del periodo. "Lavoravo 7 giorni su 7, in studio, in tour, ai concerti o in camera oscura" dichiara Michael, che ad oggi ha un archivio di oltre 400.000 immagini che documentano l'industria musicale dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri.
Nel '77 si trasferisce a New York, dove fonda la sua agenzia fotografia, Retina e incomincia ad immortalare una serie di artisti come Billy Joel, The Clash, Bruce Springsteen e I Bee Gees, creando alcune delle immagini più iconiche di quegli anni. Nel 1980 torna in Inghilterra, dove trova una scena molto diversa da quella che aveva lasciato: il glam e il post punk.Durante gli anni '80 fotografa i Duran Duran, le Bananarama e gli Stranglers, tra gli altri.
Aprire Retna gli dette la libertà di fotografare solo chi gli interessava davvero e alla sua collezione si aggiunsero: Ginesa Ortega, Anoushka Shankar, la figlia di Ravi, Anne Sophie Von Otter, Andrew Manze, Julia Migenes, Arvo Part, e ancora jazzisti come Miles Davis e Chick Corea, pur non abbandonando il mondo delle celebrità e delle pop star come Michael Hutchence, George Michael o Madonna. Putland, prolifico ancora oggi soprattutto nell'ambiente del jazz, è considerato uno dei maestri della stampa ai sali d'argento. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo.
Dalla fine degli anni '60 inizia a sviluppare un grande interesse per le sottoculture e partecipa al Festival di Woodstock nel 1969. Da quel momento inizia a frequentare le diverse scene musicali ed artistiche di citta` come New York e Londra.
Nel 1972 è a Londra per realizzare un servizio a Marc Bolan dei T-Rex ed in quell’occasione che riesce ad incontrare per la prima volta David Bowie. Da questo primo shooting seguirà una collaborazione che è durata per tutta la vita del cantante e che è culminata nel 1977 con lo scatto che sarebbe divenuto la celebe copertina dell’album “Heroes”.
Durante il lavoro con Bowie, Sukita immortala però molti altri artisti tra cui, Iggy Pop, Joe Strummer, Y.M.O, B52, Devo, Pil e con collaborazioni anche nel modo del cinema (Jim Jarmusch, Shuji Terayama)
Nel 2009 ha partecipato alla mostra “Who Shot Rock & Roll” al Brooklyn Museum. Nel 2010 ha pubblicato “Y.M.O x SUKITA” e nel 2012 “BOWIE x SUKITA - Speed of Life", un libro fotografico che copre i 40 anni in cui Sukita ha ritratto David Bowie. Nell'agosto 2012 aprono contemporaneamente una sua personale al Tokyo Metropolitan Museum of Photography, Shibuya Parco Museum e una alla Paul Smith Space Gallery di Londra.
Nel 2013 fornisce gran parte del materiale fotografico per la mostra “David Bowie is” al Victoria & Albert Museum di Londra (mostra evento ad oggi ancora in tour mondiale), e contestualmente inaugura la mostra "David Bowie Photo Exhibition" alla SNAP Gallery di London. In agosto segue e fotografa Iggy Pop nel suo tour in Corea del Sud. In settembre inaugura una mostra che attraversa il Giappone e partendo da Fukuoka e Osaka arriva a Tokyo alla fine del 2014.
Dal 2015 è rappresentato da ONO arte che ha portato le sue mostre in numerosi spazi espositivi museali e commerciali nel mondo.
BARRY FEINSTEIN
ASTRID KIRCHHERR
BRIAN HAMILL
MICHAEL LAVINE
MICHAEL PUTLAND
MASAYOSHI SUKITA
ALLAN TANNENBAUM
ROBERT WHITAKER
ASTRID KIRCHHERR
BRIAN HAMILL
MICHAEL LAVINE
MICHAEL PUTLAND
MASAYOSHI SUKITA
ALLAN TANNENBAUM
ROBERT WHITAKER
BARRY FEINSTEIN
Barry Feinstein nasce a Philadelphia nel 1931. Approda all’arte fotografica diventando prima assistente del fotografo di “LIFE”, Ike Vern, e in seguito lavorando come assistente di camera per la Louis Kellman Productions. Dal 1957 al 1960 si dedica alla cinematografia, venendo assunto dalla Columbia Pictures come stagista di produzione, lavorando su importanti set come The Last Hurrah di John Ford con Spencer Tracy, Operation Mad Ball con Jack Lemmon e Ernie Kovacs e Pal Joey con Frank Sinatra, Rita Hayworth e Kim Novak. Dal 1960 inizia la carriera come fotografo freelance, ritraendo personalità come Marlene Dietrich, Elizabeth Taylor, Frank Sinatra, Steve McQueen, Marilyn Monroe e Clark Gable, ma anche i Presidenti degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy e Richard Nixon.In questo stesso periodo Barry Feinstein inizia una febbrile attività reportagistica e viene chiamato da Cornell Capa per collaborare con la famosa agenzia Magnum Photos, tanta è l’attenzione che il fotografo dimostra avere per le importanti cause civili combattute all’epoca e, in questo clima, non si fa sfuggire l’occasione di seguire nel 1966 la tournée europea del maggior cantore di questi anni febbrili: Bob Dylan, di cui diventa il fotografo ufficiale. Oltra a Dylan però, Feinstein ritrae anche molti altri nomi del mondo della musica come B.B. King, Aretha Franklin, Gram Parsons, Janis Jopplin, Barbra Streisand, Eric Clapton o The Byrds. Nel corso della sua carriera il fotografo ha realizzato oltre 500 leggendarie copertine di album tra cui Pearl di Janis Joplin, The Times They Are a-Changin’ di Bob Dylan, All Things Must Pass di George Harrison, Beggar’s Banquet dei The Rolling Stones e Ringo di Ringo Starr.ASTRID KIRCHHERR
Astrid Kirchherr nasce ad Amburgo nel 1938. Nel 1957 si iscrive alla prestigiosa scuola d’arte locale Meisterschule für Mode, Werkschule für Textil, Grafik und Werbung. Scopre la passione per la fotografia mentre segue i corsi dell’insegnante Reinhart Wolf. Durante gli studi alla Meisterschule, Astrid incontra e si innamora di Klaus Voormann, ed entrambi diverranno in seguito assistenti di Reinhart Wolf. Nel 1960 Astrid incontra i Beatles e inizia a fotografarli. Da subito nasce un’attrazione con Stuart Sutcliffe, il bassista del gruppo, con cui presto si fidanza. Stuart Sutcliffe lascia i Beatles per sposare Astrid e rimanere a vivere ad Amburgo, fino alla sua improvvisa morte nel 1962. Dopo la morte di Sutcliffe, Astrid continua la sua carriera di fotografa per tutti gli anni ’60. Oltre alla sua collaborazione con Reinhart Wolf e i Beatles, scatta ritratti di molti musicisti di rilievo, come Tony Sheridan, Rory Storm, The Undertakers, Herman’s Hermits, Klaus Paddy & Gibson, e molti altri. Tuttavia, una volta divenuto chiaro che non poteva separare la sua carriera dall’associazione con i Beatles, perde interesse per la fotografia.BRIAN HAMILL
Brian Hamill è nato a Brooklyn (NY) e ha studiato fotografia al Rochester Institute of Technology. A metà degli anni '60, inizia la sua lunga carriera come fotoreporter per la scena musicale Rock & Roll, per la politica ma anche dedicandosi a cogliere immagini del mondo dello spettacolo e dello sport (in particolare della boxe).All'inizio degli anni '70 si recò in Irlanda del Nord per fotografare gli scontri allora in atto per un reportage commissionatogli dal New York Times Magazine. Contemporaneamente, in questi anni, amplia i suoi interessi e si dedica alla fotografia di scena, lavorando sui set di settantacinque film tra cui ventisette pellicole di Woody Allen, che hanno portato al tanto acclamato libro fotografico Woody Allen At Work: The Photographs of Brian Hamill (Harry N. Abrams, 1995).
Il lavoro di Hamill è apparso anche in numerosi pubblicazioni e in molte mostre collettive e personali in città come New York City, Los Angeles, Toronto, Santa Fe e Austin con le sue iconiche immagini ritraenti: John Lennon, Muhammad Ali, Mick Jagger, Tina Turner, Robert DeNiro nel film "Raging Bull" e tutti i seti di Woody Allen da “Manhattan” e “Annie Hall”. Con oltre cinquant’anni come fotografo, Hamill ha accumulato una collezione di storie incredibilmente variegata che accompagnano le sue numerose fotografie. Hamill, che si definisce un «devoto e fieramente fedele newyorkese», vive ancora a New York City.
MICHAEL LAVINE
Michael Lavine è nato il 1963 a San Francisco e ad oggi è uno dei fotografi più ricercati nel mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento.Dopo essersi diplomato, Lavine si è trasferito nel nord-ovest del Pacifico e per frequentare l'Evergreen State College di Olympia, nello Stato di Washington, dove si laura nel 1985 per poi trasferirsi a New York, per frequentare la Parsons School of Design, dove riceve un B.F.A.
Mentre si trovava nello stato di Washington, Lavine divenne uno dei fotografi della nascente scena musicale Grunge. Il suo stile pop e patinato fa sì che presto gli vengano commissionati servizi per le copertine di album. Lavine stringe subito amicizia con molti dei membri delle band della scena Grunge e su tutti con Kurt Cobain e i Nirvana, cosa che gli ha garantito un accesso privilegiato per creare una registrazione visiva del gruppo accompagnandolo in studio in tutti i diversi momenti della sua storia, fino a pochi giorni di distanza dalla scomparsa di Cobain stesso.
Dopo la parabola dei Nirvana la carriera di Lavine però prosegue con grande successo nell'ambiente musicale del Hip Pop. Una delle foto più famose di Lavine è la copertina dell'album "Life After Death" di The Notorious B.I.G., che è stata pubblicata quindici giorni dopo l'omicidio del rapper e lo rappresenta davanti ad un carro funebre, macabro presagio dei futuri avvenimenti.
Dal 1988 Lavine fotografa artisti nel mondo della musica e dell'intrattenimento, produzioni cinematografiche e televisive, ma anche politici e sportivi oltre che la vita quotidiana degli Stati Uniti. Il suo stile caratterizzato dall'uso di audaci colori saturi, da quello dinamico ed estremo dell'illuminazione e la sua consapevolezza della composizione grafica, lo hanno reso un fotografo tra i più ricercati, e la sua carriera è ricca di premi.
MICHAEL PUTLAND
Tuttora attivo come fotografo, Michael Putland cresce a Harrow dove scatta la sua prima fotografia all'età di 9 anni, prima di lasciare la scuola per diventare assistente di Walter Curtain, uno dei fotografi del Time e di Life, e in seguito del leggendario Louis Klemantaski, fotografo di corse motociclistiche. Nel 1969 apre il suo studio personale con l'amico Barry Stacey e dal 1971 diventa il fotografo ufficiale della rivista Disc and Music Echo. Il suo primo incarico per la rivista fu proprio quello di fare unservizio Mick Jagger.Dai lavori per Disc and Music Echo, Sound e successivamente per Smash Hits e Q magazine, fino al tour del 1973 con i Rolling Stones - che porterà ad una relazione trentennale con la band - Putland ha realizzato numerosissimi servizi fotografici per importanti etichette discografiche tra cui CBS, Warner, Elektra, Polydor, Columbia Records ed EMI. Putland diviene infatti uno dei fotografi più richiesti dalle più importanti case discografiche, ed artisti, del periodo. "Lavoravo 7 giorni su 7, in studio, in tour, ai concerti o in camera oscura" dichiara Michael, che ad oggi ha un archivio di oltre 400.000 immagini che documentano l'industria musicale dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri.
Nel '77 si trasferisce a New York, dove fonda la sua agenzia fotografia, Retina e incomincia ad immortalare una serie di artisti come Billy Joel, The Clash, Bruce Springsteen e I Bee Gees, creando alcune delle immagini più iconiche di quegli anni. Nel 1980 torna in Inghilterra, dove trova una scena molto diversa da quella che aveva lasciato: il glam e il post punk.Durante gli anni '80 fotografa i Duran Duran, le Bananarama e gli Stranglers, tra gli altri.
Aprire Retna gli dette la libertà di fotografare solo chi gli interessava davvero e alla sua collezione si aggiunsero: Ginesa Ortega, Anoushka Shankar, la figlia di Ravi, Anne Sophie Von Otter, Andrew Manze, Julia Migenes, Arvo Part, e ancora jazzisti come Miles Davis e Chick Corea, pur non abbandonando il mondo delle celebrità e delle pop star come Michael Hutchence, George Michael o Madonna. Putland, prolifico ancora oggi soprattutto nell'ambiente del jazz, è considerato uno dei maestri della stampa ai sali d'argento. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo.
MASAYOSHI SUKITA
Masayoshi Sukita nasce nel 1938 a Nogata, nella prefettura di Fukuoka, in Giappone. Dopo essersi diplomato al “Japan Institute of Photography” studia con Shisui Tanahashi. In seguito inizia a lavorare per la Daiko Advertising Inc. e, nel 1965, si trasferisce a Tokyo dove si unisce alla Delta Mondo occupandosi principalmente di realizzare servizi fotografici per la moda maschile, per i quali vince svariati premi.Dalla fine degli anni '60 inizia a sviluppare un grande interesse per le sottoculture e partecipa al Festival di Woodstock nel 1969. Da quel momento inizia a frequentare le diverse scene musicali ed artistiche di citta` come New York e Londra.
Nel 1972 è a Londra per realizzare un servizio a Marc Bolan dei T-Rex ed in quell’occasione che riesce ad incontrare per la prima volta David Bowie. Da questo primo shooting seguirà una collaborazione che è durata per tutta la vita del cantante e che è culminata nel 1977 con lo scatto che sarebbe divenuto la celebe copertina dell’album “Heroes”.
Durante il lavoro con Bowie, Sukita immortala però molti altri artisti tra cui, Iggy Pop, Joe Strummer, Y.M.O, B52, Devo, Pil e con collaborazioni anche nel modo del cinema (Jim Jarmusch, Shuji Terayama)
Nel 2009 ha partecipato alla mostra “Who Shot Rock & Roll” al Brooklyn Museum. Nel 2010 ha pubblicato “Y.M.O x SUKITA” e nel 2012 “BOWIE x SUKITA - Speed of Life", un libro fotografico che copre i 40 anni in cui Sukita ha ritratto David Bowie. Nell'agosto 2012 aprono contemporaneamente una sua personale al Tokyo Metropolitan Museum of Photography, Shibuya Parco Museum e una alla Paul Smith Space Gallery di Londra.
Nel 2013 fornisce gran parte del materiale fotografico per la mostra “David Bowie is” al Victoria & Albert Museum di Londra (mostra evento ad oggi ancora in tour mondiale), e contestualmente inaugura la mostra "David Bowie Photo Exhibition" alla SNAP Gallery di London. In agosto segue e fotografa Iggy Pop nel suo tour in Corea del Sud. In settembre inaugura una mostra che attraversa il Giappone e partendo da Fukuoka e Osaka arriva a Tokyo alla fine del 2014.
Dal 2015 è rappresentato da ONO arte che ha portato le sue mostre in numerosi spazi espositivi museali e commerciali nel mondo.
ALLAN TANNENBAUM
Allan Tannenbaum è nato a Passaic, nel New Jersey nel 1945. Il suo interesse per la fotografia comincia durante un anno sabbatico trascorso a San Francisco a metà degli anni '60 e la sua carriera inizia fotografando la scena hippy e musicisti come Jimi Hendrix. Dopo un periodo nei Marine, si trasferisce a New York dove lavora come tassista e barista mentre cerca di trasformare il suo lavoro di fotografo in una attività a tempo pieno. Dopo aver ottenuto un lavoro per il SoHo Weekly News, Allan ne diventa capo fotografo e photo editor dalla sua fondazione nel 1973 fino alla chiusura della pubblicazione nel 1982. Dalle pagine della rivista Tannembaum ha documentato l'arte, la politica, lo spettacolo, e la musica di New York di quegli anni, ma anche la vita notturna della città, ed è noto soprattutto per la sua copertura dettagliata della fiorente scena punk e della new wave rock degli anni '70. Dalla metà degli anni '80, Allan ha lavorato come fotoreporter per le testate più importanti, viaggiando anche in Kuwait e Iraq per documentare l'operazione Desert Storm. Ha esposto le sue fotografie in tutto il mondo e ha pubblicato diversi libri tra cui New York in the 70s (2003), John and Yoko: A New York Love Story (2007), and Grit and Glamour – The Street Style, High Fashion, and Legendary Music of the 1970s (2016). Continua a vivere e lavorare a ManhattanROBERT WHITAKER
Robert Whitaker (1939-2011) ha iniziato a lavorare a Londra come fotografo alla fine degli anni '50, ma si è trasferito a Melbourne nel 1961, dove ha iniziato a studiare all'Università di Melbourne ed è entrato a far parte della piccola ma fiorente scena artistica di Melbourne. Robert stava gestendo uno studio fotografico freelance di penthouse in Flinders Street, a Melbourne, quando ebbe il suo fatidico incontro con i Beatles e il loro manager Brian Epstein, durante il loro tour australiano del 1964. Il suo incontro avvenne più o meno per caso, quando accompagnò un amico giornalista a un'intervista con Brian Epstein per un articolo per la Jewish News. La foto è stata pubblicata con l'articolo, che ha portato al suo incontro con Epstein e ai suoi primi scatti dei Beatles, le immagini di Paul McCartney e George Harrison ciascuna con i boomerang offerti dai loro fan australiani. Robert Whitaker: "Ho fotografato Epstein, ho visto che era un po' un pavone e un cavaliere, e gli ho messo delle piume di pavone intorno alla testa in rilievo fotografico. Era rimasto colpito da questa immagine e più tardi, dopo aver visto una mia mostra di collage al Museum of Modern Art, mi ha offerto la posizione di fotografo dello staff presso NEMS, per fotografare tutti i suoi artisti. Inizialmente ho rifiutato, ma dopo aver visto i Beatles esibirsi al Festival Hall sono stato sopraffatto da tutti i fan urlanti e deciso di accettare l'offerta di tornare in Inghilterra. “ Al suo arrivo in Inghilterra nell'agosto del 1964, Whitaker si mise al lavoro fotografando i membri della scuderia NEMS tra cui Billy J. Kramer e The Dakotas, Gerry & The Pacemakers e Cilla Black.Ma fu con i Beatles e specialmente con John Lennon, con il quale divenne amico intimo, che Whitaker creò il suo lavoro più famoso e duraturo. Uno dei suoi primi compiti è stato fotografare i Beatles durante il loro trionfale secondo tour americano, incluso lo storico concerto dello Shea Stadium a New York. Trascorre i due anni successivi viaggiando con i Beatles e fotografandoli al lavoro e a riposo, nei loro tour, a casa, nello studio di registrazione, durante i momenti privati e in sessioni di fotografia formali.
ono arte contemporanea
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